Casey L. A. - Love 02 - 2014 - Un incredibile incontro by Casey L. A

autore:Casey L. A. [Casey L. A.]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, Contemporary
ISBN: 9788854194151
Google: 2CvACwAAQBAJ
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2016-06-08T22:00:00+00:00

Capitolo diciassette

«Vuoi smetterla di guardarti intorno? Mi fai diventare paranoico».

Girai di scatto la testa verso Alec e brontolai: «Non posso farne a meno. Mi sento come se tutti sapessero quello che mi hai fatto».

Alec sorrise sedendosi sulla sedia a sdraio. «A meno che non ci fosse qualcun altro in bagno con noi mentre ti facevo venire con la lingua, non lo sapranno mai».

Saltai giù dalla sdraio, allungai la mano, mi tolsi l’infradito e la usai per colpirlo. Alec aveva le lacrime agli occhi dal ridere, cosa che mi infastidì ancora di più. Volevo dargli un calcio alle palle, ma lui mi bloccò mettendomi le braccia intorno alla vita e mi tirò verso di lui.

«Un giorno di questi, ti farò male».

Alec ridacchiò. «Non lo metto in dubbio, gattina. Sei una piccola iena».

Sbuffai e appoggiai la testa sul suo petto.

Se qualche giorno prima mi avessero detto che sarei stata bene vicino ad Alec, gli avrei riso in faccia. Le cose erano cambiate, e non solo perché mi aveva fatta venire. Voglio dire, era cambiato il nostro stare insieme. Litigavamo ancora, e ogni tanto me la prendevo con lui, ma adesso mi piaceva stare in sua compagnia. Soprattutto quando non infilava doppi sensi in tutto quello che diceva.

Sorrisi quando avvicinò le mani ai miei capelli e iniziò ad accarezzarli.

«Ti faccio male?», gli chiesi mentre mi mettevo su di lui.

«No, sto bene quando mi sei sopra e non intendo in senso volgare».

Sorrisi. «So cosa vuoi dire».

«Sì?».

Annuii. «Sì».

Mi diede un bacio sulla testa e mi fece sorridere ancora di più.

«Chissà che combinano Aideen e Storm», mormorai.

«Chissà che combinano i miei fratelli».

Ridacchiai. «Chiamali su FaceTime, poi io chiamo Aideen».

Mi spostai, ma invece di alzarmi, mi sdraiai accanto a lui sulla sdraio. Alec infilò una mano nei boxer e tirò fuori il suo iPhone 5.

«Oh, Dio, è così poco igienico».

Alec sbuffò. «Scusa, mamma».

Gli pizzicai il capezzolo facendolo mugolare mentre picchiettava lo schermo del suo telefono. Mi portai gli occhiali da sole sulla testa, così potevo vedere bene il display. Il sole non era un problema perché eravamo riparati dall’ombrellone; la mia pelle non poteva stare sotto la luce diretta del sole, ero troppo sensibile e mi bruciavo facilmente.

«Chi stai chiamando?», chiesi.

«Kane», rispose Alec.

Dopo qualche squillo, apparve il volto di Kane sullo schermo.

«Hai già scopato con Keela? Io e i ragazzi abbiamo fatto una scommessa su quando te la farai. Io ho puntato su oggi».

Oh, per l’amor di Dio!

«Tutti i maschi della tua famiglia sono delle disgustose teste di cazzo?», sbottai e spinsi Alec, che aveva gli occhi chiusi e stava scuotendo la testa.

«Grazie tante», disse a Kane, che si era portato una mano sulla bocca.

Sapeva di essere stato colto in flagrante.

«Keela, sono mortificato».

Socchiusi gli occhi. «Fai bene a esserlo, coglione».

Alec sbuffò e gli diedi una gomitata al fianco.

Sibilò: «Ma perché? Non ho fatto niente».

«Stai ridendo!».

«Solo perché sei proprio carina quando ti arrabbi».

Sbraitai: «Smettila di dirmi che sono carina».

Alec digrignò i denti. «Altrimenti?»

«Ti prendo a morsi».

«Come ti ho morso io?», disse sollevando le sopracciglia.

Sentii la mia faccia arrossire.

«Ragazzi, sono ancora qui, la piantate di dire stronzate? Non mi piace essere ignorato».

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